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Rifugio Salei
Un rifugio di montagna classificato con 4 stelle, ma soprattutto l’unico oltre quota 2.200 con una Spa. È il Salei, a Passo Sella, sulle Dolomiti. Suo demiurgo, Alex Monteleone, imprenditore visionario e con un animo da interior designer. C’è chi arriva fin quassù per un po’ di ristoro prima di riprendere a sciare o la ferrata lungo il Giro dei Quattro Passi, e chi ci fa tappa per caso. Ma chi ci torna, lo fa per scelta, diventando habitué di un luogo unico nel suo genere, e di certo inaspettato a 2.225 metri di quota.
Il Rifugio Salei è sulle mappe del CAI e del Trentino Alto Adige dal 1967, ma con un’identità che in questo mezzo secolo è mutata più volte, fino a diventare nel 2018 l’unico rifugio oltre i 2.200 metri con una Spa.
Artefice di quest’ultima importante trasformazione è Alex Monteleone, che nel 1996, a soli 22 anni, esattamente come il padre a suo tempo, prende in mano la situazione e, passo dopo passo, dà forma al suo sogno.
“Ho sempre puntato a distinguermi, a fare qualcosa che ancora non c’era nel mio settore. Aspirazione che ha trovato uno sfogo perfetto nella mia passione per l’interior design e la ricerca di materiali e soluzioni nuove nell’arredo. Le prime tre camere le aveva create già mio padre all’inizio, con un piccolo bar e un ristorante, poi nel 2006 le ho portate a 8, ma sapevo che non era il punto di arrivo. Ho fatto molta ricerca, studiato i competitor, e alla fine ho capito che su tutto l’arco alpino mancava un rifugio con una vera Spa.”
Sauna con vista
“In quanto a decor avevo le idee molto chiare, ma a guidarmi nella scelta delle attrezzature più adatte è stato il team di Starpool, azienda che conoscevo da tempo e avevo già scelto per un’altra attività di famiglia. Nei 200 metri quadrati improntati al wellness, abbiamo così installato bagno turco, sala massaggi, cascata di ghiaccio, due docce emozionali, sauna finlandese e zona relax entrambe con una magnifica vista sulle Dolomiti, la Marmolada e il Gruppo del Sella. C’è anche una piscina indoor che apre verso l’esterno, per regalare l’emozione di un bagno nel tepore dell’acqua riscaldata seguito da un tuffo nella neve, magari verso sera, dopo il tramonto e una lunga giornata sugli sci, per ammirare l’Enrosadira in un contesto che rende tutto ancora più indimenticabile.”
“Sono queste le esperienze che mi piace offrire, “servizi” che non si possono classificare secondo alcuna scala di valore, se non quella dell’indiscussa piacevolezza e unicità. Fattori che diventano un legante importante fra noi e l’ospite. La soddisfazione più grande è vedere tornare di stagione in stagione persone che prima cambiavano sempre hotel o destinazione, ma che dopo essere stati qui, hanno eletto il Salei a loro posto del cuore.”
I bambini adorano per esempio le piccole e deliziose alcove ricavate nei soppalchi delle 11 suite, che ricordano un po’ il letto di paglia di Heidi, e in generale, gli ospiti apprezzano quell’atmosfera ovattata e rustica allo stesso tempo data dai legni di riuso di vecchi fienili. In particolare, due soffitti sono frutto di un fortuito recupero da un maso austriaco: sono datati al 1802 e al 1868, e ogni singolo chiodo, ogni minimo segno trasmette una storia. Potremmo dire il profumo e il fascino del passato. Recuperarli ha comportato una lunga opera di restauro, fianco a fianco con artigiani locali.”